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Buon film, forse non il migliore dei Coen, ma di sicuro in grado di soddisfare le aspettative.
Personalmente non credo che il film si proponga come western, ma come serie di racconti favolistici che lasciano comunque posto a un'acuta analisi del genere western. Si possono scorgere i tatti dello spaghetti-western, del mito della frontiera, della corsa all'oro, del western classico e di quello revisionista. Lo spettatore fin da subito (con il libro che si apre e il protagonista che si rivolge direttamente alla camera) dovrebbe capire che ciò che sta per vedere non deve essere preso sul serio, ma con leggerezza, la stessa di un bambino che ascolta una favola. Infatti proprio come una favola il film deve essere interpretato. L'abilità dei Coen si vede in questo caso nell'associare il genere favolistico (quasi di derivazione biblica) ai molteplici aspetti del western, mantenendo sempre e comunque lo stile inconfondibile che caratterizza la loro intera filmografia.